VOTAZIONE: Il mio pricipe azzurro

Ed ero lì, al freddo di una vita passata troppo in fretta e troppo vuota ad aspettare di dare un senso alle mie giornate e rendere la quotidianità colorata e piena di felicità.
Avevo quindici anni e passato le mie giornate con un gruppo di "amici" a ridere e sballarmi, non avevo una vita piena e soddisfacente ma solo una vita vissuta solo apparentemente,
non cercavo l'amore e non cercavo una persona che mi capisse ma avevo bisogno di qualcosa di diverso.
"e mi ritrovo qua... a raccimolare sogni, sapendo che ora mai li tengo incatenati da un po'"
Un sabato sera mentre ero fuori da una discoteca girandomi vidi lui, bello come il sole che rideva e ne fui subito attratta... di lui conoscevo solo il nome: Gianluca.
Napevo come comportarmi e non avevo bisogno di altri casini nella mia vita sentimentale già occupata e tormentata così non mi avvicinai.
A volte però il destino non è sempre malvagio come può sembrare e non tira nemmeno brutti scherzi...
Il sabato dopo mi si avvicinò ed inizziammo a parlare.
Tra di noi c'era un forte feeling ma nella mia vita avevo bisogno di sole certezze e questo bel ragazzo così intrigante non sembrava promettermele così mi tirai indietro.
Passarono i giorni... ed i mesi. Arrivò l'estate.
Lo rividi in giro ma con me era distante, quasi mi evitava. Io ero ancora attratta da lui ma la mia vita sentimentale era sempre peggio e poi lui sembrava essersi dimenticato di me.
Una sera ad una festa paesana stavo ballando su un tavolo con una mia amica, ricordo ancora quel giorno come se fosse oggi, quando abbassando gli occhi vidi lui infondo alla piazza.
Era vestito completamente di bianco, dal cappello alle scarpe, e sembrava un angelo.
A confronto io non ero assolutamente niente; un filo di trucco, un paio di jeans sbiaditi ed una maglietta anonima.
Mi sistemai velocemente i lunghissimi capelli mossi e saltai giù dal tavolo per andarlo a salutare. Nella mia testa si alternavano una serie di "com'è bello" ad una di "dai buttati" così mi avvicinai.
Lui era felice di vedermi ed inizziammo a ballare insieme.
Quella sera di due anni e mezzo fa ci mettemmo insieme e la nostra storia dura ancora oggi.
Gianluca è ed è stato il mio principe azzurro, che non solo ha dato un senso alla mia vita colorandomi le giornate. Ma mi ha riportato sulla retta via.
Non sono più quell'adolescente disadattata che frequenta brutte compagnie ma sono una dicottente normale, che si comporta come una qualsiasi ragazza normale ed ha sogni normali.
Sono contenta della mia vita così com'è. Grazie a lui ho imparato ad amare e ad essere amata come meritavo, mi ha aiutata in tutto quello di cui avevo bisogno dandomi il meglio di sè.
A volte ho avuto davvero paura che la nostra storia potesse finire perché entrambi siamo testardi e vogliamo avere sempre ragione ma poi viene il momento in cui si mette da parte l'orgoglio e tutto
torna perfettamente alla normalità.
Ho trovato in Gianluca tutte le sicurezza che cercavo e le qualità che lo fanno essere l'uomo giusto per me.
Non ho mai sognato un principe azzurro, ma l'ho trovato e ne sono innamoratissima. Grazie a lui sono cresciuta ed ho imparato molte cose utili su come rispettare me ed affrontare il mondo
che mi circonda.
Non dico di vivere una favola perché non sono ingenua a tal punto ma nel mio piccolo so di essere una persona felice e tutto questo lo devo a lui...
IL MIO PRINCIPE AZZURRO

Nelle manifestazioni più realistiche dei miei pensieri, ti vedo semplice, avvolto da un'alone di fascino in grado di ammaliare anche il fiore più bello.
Io non ti ho mai sognato, ho solo creato piccole scene, rispoducendo al meglio l'incontro che più desideravo. Tu non sei il perfetto ragazzo che tutte sognano, tu sei il ragazzo perfetto secndo la mia concezione di perfezione. Nelle mie sceneggiature più strane tu sei longilineo, i tuoi capelli sono disordinati, sei tutto disordinato, perchè nel nostro mondo non serve l'ordine; i tuoi occhi sono cangianti, cambiano in base al tempo o all'umore, e in questo momento sono come li preferisco, cristallini, piccole pozzanghere profonde; le tue labbra si muovono canticchiando qualche canzone, non riesco a comprendere quale, e di tanto in tanto si allargano lentamente in un sorriso lieve. Tutto questo contornato da lineamenti maschili, ma non troppo marcati, e la tua mascella a punta rende il tutto quasi Divino.
Non so a cosa stai pensando, mentre ci riposiamo sotto un albero di ulivo nel bel mezzo di un campo, in primavera, la mia stagione preferita. Sei a petto nudo, sdraiato con gli occhi chiusi, e malgrado le tue palprebe coprissero quel meraviglioso spettacolo, io non me ne privo del tutto, cercando di immaginarli, riproducendoli il meglio possibile nei miei pensieri.
Io sono appoggiata all'albero, per ripararmi dal sole, mentre penso alla corsa che abbiamo fatto per arrivare fino a qui: una corsa quasi sfrenata per raggiungere qualcosa che non sapevamo e che probabilmente non esisteva; solo quando siamo arrivati qui, sotto quest'albero, abbiamo capito che lo scopo della corsa era la ricerca di un mondo tutto nostro, lontano da tutto il resto, e quando lo abbiamo capito ci siamo inginocchiati e tu prendendomi per le spalle mi hai avvicinato lentamente a te, i nostri visi sono vicini e, inclinando un po' il viso, appoggi le tue labbra morbide e profumate sulle mie, che solo ora si sentono desisderose, come non mai, di sentirle ardere al contatto.
Questo, il giorno del nostro primo incontro, è riuscito a farmi finalmente vedere oltre tutte le cose che da prima mi circondavano.
Il nostro incontro non è stato una semplice coincidenza, è stato destino, il destino di due persone che si appartengono e si trovano.
La perfezione è davanti ai miei occhi; la perfezione, che per essere raggiunta non aspettava altro che l'incontro dei nostri sguardi e l'unione di due anime solitarie che si completano dell'ultimo pezzo mai trovato.
Continuiamo in quello stato di sublimazione per molto tempo, mentre elimino dalla mente ogni archetipo dell'amore tradizionale. Non mi serve l'amore, non mi serve sapere che esiste e che è come tutti lo immaginimo, mi serve che il mio pezzo d'anima appena trovato non sparisca nel nulla, o meglio, che la mia immaginazione non lo facesse sparire in una nuvoletta matura che pian piano si sfuma.
Nella realtà ho bisogno di qualche attimo in più, per potermi sentire ancora libera e completa nel nostro mondo. Combatto per non farti sparire, ma il mondo reale prende il sopravvento e tu vai via, come tutte le volte che ti penso, come tutte le volte che staccandomi da questo mondo ti raggiungo nella nostra perfezione e come tutte le volte sono triste, e ansiosa, aspettando il momento in cui, immaginandoti così reale, sarei potuta andare avanti in quella seconda vita, quasi ultraterrena. Quando ti vedo non penso a te come al principe azzurro, ti immagino come una luce guida, una luce che illumina le strade buie e mai percorse, nel mio cuore che tali sensazioni non aveva mai provato, aiutandomi a condividerlo con te.
Masochisticamente, o ingenuamete, continuo ad immaginarti. Perchè non ho paura della delusione, del sopravvento delle cose reali, di cercare qualcosa che non c'è, se quando rinchiusa nei nostri momenti, rispecchiandomi nei tuoi occhi rivedo quel pezzo di anima che mi manca quando siamo lontani...
E sto bene.

Ho sempre creduto al Principe Azzurro, fin da bambina. la mamma mi chiedeva come mi sarei vista negli anni a venire, ed io, con aria sognante, le rispondevo che avrei sposato un uomo alto, biondo, bello con gli occhi azzurri e che con il suo cavallo bianco, mi avrebbe portata con sè, nel suo castello, dove avremmo vissuto felici e contenti per l'eternità.
Ma mai mi sarei aspettata il contrario!
ora sono cresciuta, e il bel Principe, ha fatto lo stesso. é diventato qualcosa di reale, di concreto. ogni giorno lo vedo camminare, e non più solamente nei miei pensieri! ed anche se non somiglia a ciò che avevo immaginato, so che lui è il mio principe! è un bel fusto alto, con le spalle larghe, pronte a proteggere la mia vulnerabilità e la mia insicurezza. i suoi occhi, come il colore del cioccolato, mi ispirano serenità. ed ogni volta che gli guardo, mi ci perdo dentro. Adoro i suoi capelli, così morbidi e curati. la sua voce, mi accende il sorriso, perchè quando la sento, niente è più importante di essa. mi piace la sua camminata, così decisa e sicura, so che con lui potrei andare in capo al mondo, senza aver paura. il suo sorriso mi dà tranquillità e mi aiuta ad andare avanti.
E già!il mio principe è proprio l'opposto di quello che raccontavo alla mia mamma, ma... ogni giorno, ogni momento... so che lui non mi farà soffrire e magari chissà, un giorno mi verrà davvero a prendere con il suo cavallo bianco e vivremmo davvero felici e contenti ... per sempre ...

Principe, principe azzurro, ma dove sei? Ti sei forse perso? Eppure dovresti seguire i battiti del mio cuore, per trovarmi dovunque. Io, comunque, ti ho stampato nella mente. Ti vedo già. Alto, magro (ma non troppo!).Capelli neri, un po’ lunghi … Ma soprattutto lo sguardo, lo sguardo non lo dimenticherò mai. Lo sguardo che fa capire tutto di te. Uno sguardo dolce, profondo, chiaro ed indecifrabile allo stesso tempo. Ma lo sguardo non è innamorato. No, hai altro in testa. E’ uno sguardo fiero, di chi sa di essere strepitosamente bello. Lo sguardo del ragazzaccio, ma i gesti, il sorriso, fanno capire che non lo sei. Ti porti la sigaretta alla bocca e mentre aspiri mi guardi. Lo stesso sguardo di prima, ma diverso: leggermente innamorato. E lo credo, sei il mio principe azzurro! Però caro principe, dovresti sapere che non basta essere belli per colpirmi al cuore. Un principe azzurro per essere tale deve essere simpatico, coinvolgente, ma soprattutto sbalorditivo. Il vero principe è colui che ti scrive una canzone. Una canzone d’ amore, scritta con il cuore … una canzone magari cantata stonata, con la tua voce roca, con le corde vocali che si sforzano ad ogni acuto … Può darsi che la canterai con il foglio in mano, perché non ricordi le tue stesse parole, ma devi star sicuro che una lacrima sul viso della tua amata principessa scenderà. Perché quando un ragazzo fa una cosa del genere sai di aver trovato il principe azzurro. Hai trovato colui che si alza alle sei solo per venire la mattina sotto casa a darti il buongiorno, o, meglio, per mettere uno striscione fuori al cancello. Il punto è anche che il principe azzurro è colui che prima della bellezza cerca la sostanza, cerca cose come la complicità o semplicemente l’amore dell’ altra. “Se le cose stanno così il principe azzurro, allora, è una persona davvero difficile da trovare!” verrebbe da dire. Ma non è vero. Non c’è bisogno che lui faccia tutte queste cose, non c’è bisogno per forza che sia speciale: basta che sia LUI. Quello che con un sorriso riesce a dirti tutto, anche non dicendo nulla. Non colui che sappia farsi perdonare, ma colui che non abbia mai bisogno di farsi perdonare! Diciamo che il mio principe dovrebbe essere così. Non troppo banale,ma neanche troppo speciale. Vorrei che non avesse bisogno di essere perdonato, ma che mi faccia delle sorprese, che sia anche solo un bacio inaspettato. Principe, so che anche tu mi stai cercando. Dimmi solo quanta strada devo fare senza te. Intanto non mi resta che continuare ad immaginarti, mentre mi guardi una, due , tre, dieci e mille volte ancora. Allora è vero, si deve aspettare tutta la vita il principe azzurro? O forse no. Mi basta guardami intorno per vederti. Si, sei lì che mi guardi fumando, proprio come ti volevo. Eccoli, i battiti del cuore. Il cuore che finalmente si sta aprendo, dopo anni di pianto eccolo, improvvisamente pronto ad ospitare un nuovo amore. Ora so come voglio il mio principe azzurro. Lo voglio come te.

... E la supposizione dell'androgino diviso in due che rappresenta uomo e donna,che poi si ritroveranno ritornando un tutt'uno;Amore platonico,androgini nel mondo,esseri perfetti;ed ecco un nuovo dubbio,cosa c'è di perfetto a questo mondo?
...e se le cose che a noi sembrano "perfette" lo sono soltanto perchè siamo NOI a volerle vedere perfette?! chi ci spiegherà allora cos'è la perfezione?,
La matita gialla era diventata ormai una poltiglia amorfa,la fissai dispiaciuta giacere sul pavimento tra i milioni di fogli che avevo lanciato accartocciandoli;immaginare un fidanzato da sogno;il principe azzurro che tanto ha camminato nei nostri sogni,mentre da bambine disegnavamo la solita bambolina con l'abito gonfio di tulle,sorridente intenta a scendere le scale di un favoloso castello.
Se dovessi però prendere in mano un pennello dalle setole scure,riuscirei a trarne qualcosa di sublime e puro;l'idea di un animo che attende soltanto l'amore,quello sincero,quello privo di maschere e di inganni.
Tu non saresti un principe,saresti un uomo vestito di stoffe color perù,con ai piedi sandali stretti fino alle caviglie ed in mano un vecchio ramo usato come bastone;lì,sulla punta più alta della montagna,in silenzio,con un sorriso inciso sulle labbra e le palpebre chiuse a coprire gli occhi color del cielo.
Ci sarebbe un tramonto color arancio sfumato nell'oro del sole a tenerti compagnia,ed un vento tiepido e silenzioso a spostare i tuoi capelli.
Saresti chiaro,conciso,sicuro di te e forse troppo sincero;avresti le labbra rosa delicate,sottilissime e armoniose,e saresti in grado semplicemente sorridendo,di riscaldarmi in pieno inverno.
Ti volteresti e porgeresti la mano fin al momento in cui,sicura di me l'afferrerei e abbandonandomi alla tua forza attenderei l'attimo che invidioso separa il nostro abbraccio.
"Ho Te" sussurreresti avvicinando cosi il tuo volto al mio,fino a sfiorare le mie labbra,schiudendole con un tenero,umido bacio;e le tue braccia sarebbero occupate ad avvolgermi in vita e tenermi stretta per farmi sentire al sicuro.
E cosi...non avrei bisogno di un principe azzurro,ma di un uomo,capace di comprendermi,amarmi,rispettarmi,proteggermi;un uomo senza paure,senza pensieri squallidi;un uomo che ama la vita,che adora il suono della libertà;tu capace di non mettermi in catene,capace di lasciarmi volare,perchè si sa,le aquile devono volare.