La guerra dei Cullen

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  1. PIPER-73
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    Hem!!!! salve! scusate se ho mollato la storia all'improvviso ma ho avuto diversi problemi e in più formattando il pc avevo perso il link.
    adesso continuo a postare sperando non mi abbiate lanciato svariati anatemi per la mia sbadataggine...scusate -.-'
    Posto 3 capitoli per farmi perdonare ^^


    Sesto capitolo


    Arrivati ormai a casa, mancavano si e no 200 metri, si fermò all’improvviso.
    -che succede?-
    Mi guardava con un espressione titubante. Era davvero piccola, la osservavo dall’alto mentre le sue guance andavano via via imporporandosi sempre più.
    -che c’è?- ritentai
    Mi guardò per un attimo, poi distolse lo sguardo -niente- e riprese a camminare
    Dopo pochi metri fui io a bloccarmi, strattonandola.
    Si voltò di scatto -che hai?-
    Non dissi nulla, la tirai verso di me e la baciai. Avevo voglia di sentire il suo sapore, il suo respiro caldo scendermi in gola.
    Appoggiai la schiena ad un albero e la tirai su di me.
    Ero perso in lei quando sentii la voce di Emmet -hem…cuccioli scusate ma dalla vetrata del soggiorno vi si vede…- ghignò
    Non ci badai e nemmeno Isabella -hem…porcelliniiiiii…se papà vi vede Esme resterà vedova anzitempo-
    Isabella a quelle parole si staccò e senza guardare ne me, ne mio fratello corse in casa.
    -fratellone testone che combini con Bellina ciccina?-
    -ma tu devi sempre parlare così? Non sembri sano di mente sai?- dissi guardandolo di sbieco
    -ti piace?-
    -è una bambina-
    -eh..si..però te la stavi inglobando quella bambina!-
    -ma non lo so! Ha un effetto strano su di me- ammisi
    -si chiama Amore quell’effetto strano!-
    -ma daiiiii…è una ragazzina e umana!-
    -e tu sei un vecchio vampiro decrepito che però ha aspettato un secolo, una ragazzina per dare il primo bacio! E poi sono io quello poco sano!!!-
    -smettila. Dai andiamo-
    In casa mi chiusi nella mia stanza. Che mi stava facendo quella piccola peste? Non ci capivo più niente.
    Ero perso nei mie dilemmi quando qualcuno bussò alla mia porta.
    -avanti-
    -Edward, tesoro tutto bene?- la dolce voce di Esme mi fece sorridere
    -no…per niente-
    -che succede?- chiese sedendosi al mio fianco
    -Esme, tua figlia ha un effetto strano su di me- confessai
    -Isabella?-
    -si-
    -oh tesoro ma sei innamorato- lo disse come se fosse la cosa più semplice del mondo
    -Esme sono un vampiro di 90 anni e lei un’umana di 17!-
    -tesoro, mica si può scegliere chi amare! Guarda me e tuo padre-
    -ma voi siete un caso unico-
    -a quanto pare no!- ridacchiò
    -Edward ma non vedi che fra te e Bella è stato, come dire, amore a prima vista?-
    -ma Esme lei è una bambina e io un mostro. Potrei farle del male-
    -no, di questo ne sono sicura- sussurrò appoggiando una mano sulla mia
    -io sono morto, sono….non sono niente-
    -Edward! Lo sai che non voglio che dici così! Lascia che tutto vada come deve-
    -grazie Esme-
    -figurati, io gia vi vedo come dei figli! O dei generi….-
    -m?-
    Si mise a ridere e se ne andò.

    Arrivò il giorno del matrimonio.
    Quella mattina il cielo era nuvoloso, per fortuna le previsioni del tempo non avevano sbagliato, se ci fosse stato il sole sarebbe stato un problema spiegare alle ragazze un eventuale annullamento della cerimonia.
    Eh…sapete essendo vampiri non possiamo esporci alla luce del sole….no no non ci squagliamo…però…brilliamo!
    Si bella spiegazione!!!!
    Emmet accompagnò Esme e le ragazze in chiesa, per prepararsi.
    Alle 11.00 in punto eravamo davanti all’altare in attesa della sposa.
    L’organo iniziò la marcia nuziale e dall’entrata principale fece il suo ingresso Alice, al braccio di Jasper, poi…poi…entrò lei.
    Avvolta in un abito color panna che scendeva morbido sulle sue curve. I capelli raccolti con piccoli fiori bianchi la rendevano meravigliosa.
    Non avevo mai visto una ragazza così bella.
    Rimasi immobile al fianco di mio padre mentre lei ed Emmet camminavano lungo la navata.
    Quando anche loro ebbero preso posto al fianco di Jasper e Alice fece il suo ingresso Esme.
    Era molto bella. Indossava un tailleur color avorio .
    La mia attenzione però fu catturata da Isabella.
    Non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso, era più forte di me.
    La cerimonia non durò molto e dopo il classico lancio del bouquet, che finì dritto fra le braccia di Bella, i due neo sposi partirono per la luna di miele.
    Due mesi in giro per i paesi scandinavi, questo è quello che raccontarono ad Alice e Bella. In realtà sarebbero stati in Alaska.
    Avevo il presentimento che al loro ritorno Esme avrebbe messo le figlie davanti al fatto compiuto. Si sarebbero trovate una vampira come madre.

    Dopo la partenza di Esme e Carlisle ce ne tornammo tutti e cinque a casa.
    Isabella si ritirò nella sua stanza, dicendo di essere stanca, Alice, dopo essersi cambiata d’abito, sparì con Jasper e io ed Emmet ci dedicammo alla sua auto.
    Stavamo armeggiando da un pio d’ore quando si presentò Isabella.
    -dov’è Alice?-
    -non lo so- risposi mentre Emmet faceva spallucce
    -io vado in paese- disse voltandosi
    -da sola?- domandai
    -si, prendo l’auto di mamma-
    -che vai a fare in paese?-
    -un giro-
    -ti accompagno- dissi
    -no, grazie. Torno presto-
    -devi vedere Black?- chiesi già irritato
    -non credo-
    -Bellina non è una buona compagnia Black- aggiunse Emmet
    -posso scegliermi gli amici da sola-
    -belle scelte!- ringhiai
    -Edward vado solo in paese a fare un giro, non ho nessun appuntamento!-
    -si certo-
    -a dopo-
    -ciao Bellina e stai attenta-
    Quando se ne fu andata scaraventai il ferro che avevo in mano contro la parete del garage.
    -Edwino calmati…va solo a fare un giro-
    -sono calmo! E non chiamarmi Edwino, non lo reggo!- urlai
    -eh si! Si vede che sei rilassato!-
    -cosa ci va a fare in paese? Cos’è sta storia di Black? Che vuole da lei? Io lo uccido!-
    -eh vai! Scatta la rissa!!!-
    -vado a sdraiarmi mi è venuta l’emicrania- dissi
    -hem…Edward i vampiri non soffrono di emicrania!- sghignazzò Emm
    -hai capito che volevo dire!- risposi
    -si Carlisle 2 ho capito- ghignò quello sciroccato di mio fratello
    Mi distesi su letto, ero a pezzi. Possibile che quel fagotto petulante mi tirasse davvero alla follia???? Ma perché????????
    Continuavo a chiedermelo ma non trovavo risposta.
    Ripensai alle parole di Esme ed Emmet “sei innamorato”…ma va innamorato…manco sapevo cosa fosse l’amore!
    Era gia calato il sole quando sentii la porta della mia camera aprirsi piano.
    -Edward?- la sua voce
    -si?-
    -sono tornata-
    -bene-
    -ho bucato una gomma per questo ho fatto tardi- disse quasi intimorita
    -e come hai fatto a sostituirla?- domandai stando sdraiato, nella penombra della sera, sul mio letto
    -beh da sola! Guarda che me la cavo sai?- ridacchiò salendo sul mio letto
    -bene, sei brava-
    -oh Edward dai non essere arrabbiato con me!- supplicò
    -non sono arrabbiato- mentii
    Lentamente si accomodò al mio fianco appoggiando la testa sulla mia spalla.
    -mi piace il tuo odore, sai di limone-
    -nel senso che sono acido?-
    -no, nel senso che profumi di limone! Uffa Edward quanto sei pesante!-
    -non sono pesante sei tu che mi punzecchi in continuazione- dissi mantenendo un tono neutro
    -Edward?-
    -m?-
    Sentii la sua mano scivolare sul mio petto. Abbassai il volto per guardarla e incrociai i suoi occhi languidi.
    In un attimo ribaltai le posizioni ritrovandomi quasi su di lei che era finita distesa sulla schiena.
    La guardai negli occhi, mentre sentivo il suo cuore battere alla velocità della luce.
    -con chi sei stata?-
    -con nessuno. Ho fatto un giro in libreria, ho comprato un libro, mangiato un gelato e cambiato una ruota. Nient’altro-
    Dovevo crederle, visto che non potevo leggere i suoi pensieri.
    -non voglio che tu veda Black-
    -va bene-
    I miei occhi si erano fissati sulle sue labbra, lentamente stavo avvicinando il mio volto al suo quando la voce di Alice ci raggiunse.
    -Bella inizia il film!-
    -devo andare- sospirò
    -oh Bella non avevo visto che eri impegnata!- urlò di nuovo il folletto
    -mmm…posso ucciderla?-
    -direi di si- sorrisi
    -bene-
    -ma come fa? Cioè, come può avere delle visioni-
    -ah non lo so! Ma ti assicuro che è una vera disgrazia!-
    -dici?-
    -Alice conosce già quasi tutto il mio futuro!-
    -il tuo futuro?-
    -si. Io non voglio sapere niente, ma lei sa già tutto!-
    -ah!-
    Se Alice era così “brava” nel vedere gli eventi futuri allora sapeva cosa eravamo, quindi solo Bella era allo scuro della faccenda vampiri.



    Settimo capitolo


    Il giorno dopo cercai di restare solo con la piccola Alice.
    -lo so cosa vuoi sapere- disse guardandomi
    -tu sai di noi vero?-
    -si-
    -cosa siamo-
    -si-
    -la scelta di tua madre-
    -si-
    -e sei d’accordo?-
    -si-
    -non hai paura?-
    -no-
    -e non ti facciamo ribrezzo?-
    -no-
    Continuava a fissarmi con un’espressione divertita.
    -quindi tu puoi vedere il futuro- dissi
    -più o meno. Io vedo le possibilità del futuro, ma niente è sicuro finchè non viene vissuto-
    -e di me hai visto qualcosa?-
    -si-
    -cosa?-
    -sicuro di volerlo sapere?-
    La guardai dritta negli occhi -no, in realtà non lo voglio sapere-
    -come vuoi-
    Me ne andai. Questo potere mi incuriosiva e, in effetti, mi incuriosiva anche sapere cosa aveva visto la piccola Alice nel mio futuro, allo stesso tempo però ne ero impaurito.

    I giorni passavano tranquilli. Le ragazze si erano ambientate bene e noi facevamo il possibile perché non avessero alcun problema.
    Ormai era arrivato luglio e Bella e Alice avevano preso l’abitudine di andare a la Push, del resto erano in vacanza e sole, mare e spiaggia per due ragazzine erano il massimo.
    Il problema è che noi non potevamo seguirle, per ovvi motivi di scintillio, quindi avevano fatto amicizia con il branco di pulciosi.
    Ogni volta che se ne andavano alla spiaggia immaginavo quell’attira zecche corteggiare Isabella. Lo immaginavo guardarla in costume con fare ambiguo e dentro di me si scatenava il putiferio.
    Una sera, seduto in veranda, venni avvolto da due braccia bollenti.
    -Edward che fai qui tutto solo?-
    -niente-
    -fai sempre niente, ma non ti annoi?-
    -mi piace starmene seduto qui la sera. Divertita a la Push oggi?- sospirai
    -mh…diciamo di si-
    -e Black?-
    -no, non c’era. Oggi siamo state sole-
    -e domani?-
    -domani, Alice, dice che pioverà, quindi staremo a casa-
    -sei bella così abbronzata- dissi spostandole una ciocca di capelli dal viso
    -tu sei sempre bello invece-
    -grazie-
    -prego. Peccato che sei peso!- ghignò
    -io non sono peso!- sbottai
    -ohh siiiiii e non ti accorgi quanto!-
    -ok ragazzina, vuoi un’altra lezione?- ringhiai
    -ohhhh….che pauraaaaaa….aiutoooooo- mi sbeffeggiò
    -ti do 10 secondi per sparire- dissi guardandola di sbieco
    -mmmm….mi sa che resto…-
    -ok! Io ti avevo avvertita!-
    Iniziai a rincorrerla per tutto il giardino. Rideva e la sua voce cristallina si perdeva nel buio della sera.
    Quando “riuscii” ad afferrarla l’atterrai sedendomi su di lei.
    -adesso ti massacro fagotto petulante- ghignai
    Con le mani mi afferrò il collo della camicia, tirandomi verso di lei.
    Non fui io a massacrarla, al contrario, fu lei a mettermi ko. Mi portò in un mondo fatto di delizia e piacere.
    Un mondo dove le sue morbide labbra non lasciavano le mie.
    Come sempre, all’improvviso, si staccò -vado a letto. Ciao ciao Edward-
    Quando si comportava così mi faceva venire una stizza incredibile! Si aggrappava a me come fossi l’amore della sua vita e dopo pochi minuti…ciao ciao Edward!
    E io restavo lì tutto scombussolato e con una gran voglia di lei!
    La guardai entrare in casa, avvolta in quel vestitino color pesca, e mi ritrovai a pensare a quanto sarebbe stato interessante poterglielo sfilare….oddio ma a che penso?????????
    -sto andando fuori di testa! Qualche bacetto in amicizia va bene ma….pensare di spogliarla?!?!?!?! No Edward non va bene, è una bambina e tu hai 90 anni.
    Però ne dimostro 18, forse potrei arrivare a 19. Edward! che vai pensando? Vado a pensare che, va bene che ho 90 anni ma dimostrandone 18 mica posso andare dietro a quelle di 80 anni!!!! E che cavolo!
    Ok adesso parlo anche da solo…bene…bene…-
    -mica tanto bene direi!- Jasper, dietro di me, a stento tratteneva le risate
    -possibile che spuntate sempre da ogni angolo voi altri?- sbuffai
    -Edward credo che quella ragazzina ti abbia fatto andare fuori di testa. Giocare col fuoco è pericoloso- disse in tono saccente
    -e tu che combini con Alice??-
    Lo vidi sbiancare, in senso lato -io non combino nulla!-
    -si certo, infatti quello che vedo nella tua mente sono solo dei film che ti fai tu vero?-
    -sei un impiccione! E poi Alice è diversa, lei sa di noi, cosa siamo, e mi ama-
    -addirittura!-
    -si mio caro e anche lei vuole diventare come noi!-
    -alè! Quest’anno va di moda la vampirizzazione?? Qui siete tutti fuori di testa!-
    -senti chi parla! Sei talmente scemo che manco ti sei accorto di esserti preso una cotta per Bella!-
    -ma per favore!-
    -eh certo tutti vanno in giro a baciare la prima che passa!-
    -è solo un gioco Jasper…niente di più-
    -che giochi strani che fate! Comunque fatti vostri!-
    Da quando era arrivato quel botolo la mia vita era diventata un caos.
    Non ci capivo più niente. Mi sembrava di essere sulle montagne russe e ogni volta che la tenevo stretta a me era come fare il giro della morte. Mi lasciava sconvolto.
    Come faceva ad esercitare tutto quel potere di su di me?

    Luglio passò velocemente lasciandomi una miriade di ricordi e sensazioni indescrivibili.
    Il sapore delle sue labbra, i suoi occhi dolci, le sue piccole mani su di me, il profumo della sua pelle.
    I momenti a fare a botte con lei, le discussioni che finivano in rissa, le parole dolci la sera in veranda “tu sei bello sempre”.
    Il sistema nervoso che cresceva nel vederla con Black, l’ulcera quando il peloso le aveva sfiorato le labbra, l’emicrania che mi colpiva ogni volta che andava alla spiaggia e tutti i miei propositi di uccidere quel porta pulci!
    In due mesi Isabella mi aveva portato sull’orlo del collasso nervoso.
    Ero un vampiro a pezzi (sarà una patologia ereditaria)!
    Mi aveva completamente distrutto ma non potevo fare a meno di lei.
    In quei due mesi lei era diventata la mia ragione di vita. Era diventata tutto per me.
    Ancora un mese e sarebbero tornati Carlisle ed Esme. Ancora un mese e Isabella avrebbe saputo la verità su di noi, su di me.
    Come l’avrebbe presa? Sarebbe stata indifferente come la sorella? Infondo il “suo Edward” era un vampiro….ma era anche solo un sogno!
    La guardavo mentre leggeva un libro sdraiata sul divano.
    Aveva i capelli raccolti in due lunghi codini e un vestitino rosso , le gambe accavallate e un piedino che ciondolava nel vuoto.
    Sempre bellissima….
    -che combini botolo?-
    -non lo vedi? Leggo!-
    -sai anche leggere?-
    -ah..ah..che ridere scemo!-
    -che leggi?-
    -un libro-
    -ma dai? Credevo leggessi una bistecca!-
    -sto leggendo un libro che mi ha dato Alice-
    -cioè?-
    -ma..na cosa qui che boh!-
    -cioè-
    -ma…è la storia di una ragazzina che si innamora di un vampiro…non so…lui è troppo figo ma lei…bah che molliccia…sono a metà storia e ancora non hanno fatto nulla! Uff….-
    -e devono per forza far qualcosa?-
    -beh si amano…almeno un bacetto…ma lui quando le sta vicino sente il desiderio di morderla e berne il sangue…cose del genere-
    -un po’ drastico lo scrittore…-
    -cioè?-
    -cioè è vero che l’odore del sangue attira un vampiro ma ci si può controllare. L’importante è avere “la pancia piena”-
    -ohh sei un esperto!-
    -ho letto qualcosa-
    -ahhh-
    -e tu col tuo vampiro che combinavi?- chiesi malizioso, non riuscivo a non punzecchiarla, era più forte di me
    -non parlarmi di quello! Sono due mesi che non si va più vedere e io adesso lo odio!- sbuffò, senza distogliere gli occhi dalla sua lettura
    Che buffa, mi faceva ridere, era arrabbiata con uno che non sognava più e dava la colpa a quel poveretto!
    -Isabella non è lui che non si fa più vedere, sei tu che non lo sogni più. Quell’Edward non era reale ma frutto della tua testolina bacata-
    -beh io lo odio lo stesso, mi ha mollata così all’improvviso!-
    -oddio ma quanto sei scema! Come fai a dire che un sogno di molla? Bella sii realista era solo un sogno!-
    -uffa Edward che palle che fai venire! Posso parlare dei miei sogni come più mi pare e piace??-
    -oh si certo…fai pure- ghignai
    -grazie! Allora io dico che lui è cattivo perché mi ha mollata!-
    -e adesso come fai?-
    -cosa?-
    -come fai senza il tuo Edward?-
    -boh! Mi consolerò con qualcun altro-
    -ah!-
    -adesso esco, devo andare a la Push-
    -a far che?- chiesi, già in preda all’ira cosmica
    -non quello che pensi. Devo incontrarmi con una ragazza di nome Leah. È tanto simpatica ma poverina è innamorata di un imbecille che sta con un’altra. Così sto un po’ con lei, due chiacchiere fra sfigate-
    -tu saresti l’altra sfigata?-
    -beh si! Lei ama uno che sta con un’altra e io sono appena stata mollata dal mio bel vampiro-
    -io credo che il tuo cervello non funzioni proprio bene sai piccola?-
    -io invece sono sicura che tu manco ce l’hai un cervello sai piccolo?-

    Ci scambiammo uno sguardo in cagnesco e poi lei se ne andò.

    Non era passata neanche mezz’ora dalla partenza di Bella che un’auto si fermò nel nostro vialetto.



    Ottavo capitolo



    -uhhhhhhh…è tornata la mia Rosina- gracchiò Emmet saltellando
    Che bello, ci mancava solo lei, pensai.
    -e c’è pure Tania!- gracchiò una seconda volta
    Noooooooooooooooooooooooooo…pensai
    Cos’era venuta a fare Tania a casa nostra? Non erano state insieme abbastanza??
    Il solo pensiero di dover ospitare quelle due mi faceva accapponare la pelle.
    -ciao cuccioletto mio, hai fatto il bravo??- la voce di Rose arrivò squillante alle mie povere orecchie
    -Rosina mia…quanto mi sei mancata…cucci cucci cu-
    Ma quanto sei….sei….bah! non mi viene nemmeno una parola degna di quel cucci cucci cu, pensai mentre, seduto sul divano leggevo il libro di Bella.
    -buongiorno Edward- eccola, la voce della maniaca
    Mi voltai lentamente, annoiato e per nulla interessato -ciao, siete passate per un saluto?-
    -più o meno- rispose lei, Tania
    In quel momento arrivarono Alice e Jasper e negli occhi della mia nuova sorellina vidi brillare una strana luce mentre Tania si presentava.
    -ragazzi riunione di famiglia, subito in camera mia- disse Alice stranamente autoritaria
    Lasciate le due donne in salotto raggiungemmo il folleto nella sua stanza.
    -che succede?- domandò Jasper
    -quelle non ci possono stare qui- esordì lei
    -come?- disse Emmet
    -mi spiace Emmet ma quella Tania qui non ci può stare- ribadì Alice
    -ma che succede?- domandai
    -mi spiace ragazzi ma se avete intenzione di ospitarle ditelo che preparo subito i bagagli e io e mia sorella ce ne andiamo in albergo-
    -Alice spiega- disse Jasper
    -uff…va bene. Tania se resta ucciderà mia sorella!-
    -cosa?- dissi basito
    -si, ucciderà Isabella, perché è innamorata di te e…-
    -e…- la sollecitai
    -e niente, la ucciderà e basta. Quindi o se ne vanno loro o ce ne andiamo noi- disse mentre prendeva la valigia dall’armadio
    -beh io direi che se ne vanno loro- dissi
    -io sono d’accordo con Edward- continuò Jasper
    -e io se la mettiamo così sono un vampiro morto!-
    -mi spiace Emmet, ma non ho nessuna intenzione di far rischiare la vita a Isabella- affermò Alice
    -certo che no- rispose Emm -e poi voi siete le nostre sorelle, cioè siamo una famiglia adesso e dobbiamo vivere sotto lo stesso tetto. Dirò a Rose che essendo, tu e Bella, umane non è il caso che stiate troppo a contatto-
    -bene, grazie-

    Appena arrivammo tutti e quattro davanti alle scale vedemmo Tania strattonare Isabella per un polso.
    -hey, lasciami! Ma chi sei? Mi fai male!- gridò Bella
    -tu chi sei? Che ci fai qui?- domandò Rose
    -io ci vivo qui!-
    -lasciala! Lasciala subito!- urlai scendendo le scale
    -Edward- sussurrò Bella in lacrime
    Tania lasciò la presa e Isabella corse fra le mie braccia, lasciando ammutolite le due vampire.
    -mi…mi ha rotto un polso- disse Isabella singhiozzando
    -ti porto all’ospedale- dissi, guardando i miei fratelli
    All’ospedale Isabella venne medicata.
    Eravamo in auto, ascoltavamo la melodia che avevo composto per lei.
    -Edward?-
    -si?-
    -chi sono quelle due?-
    -quella che ti ha rotto il polso si chiama Tania e l’altra è Rose, la ragazza di Emmet-
    -ma sono cattive-
    -no, non sono cattive, ma non sapevano la novità del matrimonio e delle sorelle. Forse hanno pensato che fossi un ladruncolo-
    -e non potevo essere la tua ragazza che ti era venuta a trovare? O una compagna di scuola? O un’amica di tutti e tre? Non avrò mica la faccia da ladro adesso!-
    -e perché proprio la mia ragazza?-
    -beh Emmet sapevo che era impegnato e Jasper sta con Alice, quindi l’unico libero sei tu!- rispose avvampando
    -Jasper sta con Alice?-
    -beh non te n’eri accorto??-
    -si-
    -e allora resti solo tu!-
    -e io dovrei stare con un botolo petulante?- ridacchiai
    -Edward era per dire! Figurati se mi metto con un bamboccio!-
    -io non sono un bamboccio!-
    -e io non sono un botolo!-
    -si che lo sei!-
    -Edward hai voglia di fare a botte?-
    -non puoi sei ferita!-
    -uffa- disse, mettendo il broncio
    -ti va un gelato?- chiesi
    -quello sempre- sorrise
    La portai a Port Angeles e le offrii quel gelato.
    Ovviamente dovetti sorbirmi un’ora di libreria!
    -ho letto qualche pagina del libro che hai lasciato sul divano prima di andare dalla tua amica Leah. A proposito come sta?- domandai mentre si passeggiava per le vie del centro
    -insomma, credo non dimenticherà mai quel tipo!-
    -e tu col tuo Edward?-
    -ma! Non mi amava veramente! Solo bugie-
    -Isabella ma non è ora che la smetti di pensare ad Edward come ad una persona reale? Lui era solo frutto della tua fantasia, evidentemente qualcosa in te è cambiato e quindi non lo sogni più-
    -senti non sono mica una povera scema! Lo so benissimo che Edward non esiste e bla bla bla…che credi?-
    -ohh Bella mi confondi! Mi farai diventare pazzo! Ma come ragiona il tuo cervello?-
    -vuoi che ti racconti un pettegolezzo di casa Cullen?- disse all’improvviso
    -cioè?-
    -l’altra sera…-
    -ehhhhhh……-
    -ho visto una cosa-
    -cosa?-
    -ho visto Alice e Jas che….mm..mm..mm-
    -e sarebbe mm..mm.mm?-
    -Edwino apri il tuo cervellinoooooo-
    -Bellina chiamami ancora Edwino e ti stacco un braccinooo-
    -ok ma staccami quello gia rotto se proprio devi!-
    -mi spiace- dissi, tornando serio, mentre le guardavo il polso fasciato
    -fa niente-
    -fa male?-
    -un po’-
    parlando, senza decidere dove andare, finimmo in spiaggia.
    Il cielo minacciava pioggia e l’aria si era fatta frizzante. Il profumo di Bella mi arrivò dritto in gola, lasciandomi di sasso.
    -che ti succede?- domandò guardandomi
    -il tuo odore-
    -ecco dimmi anche che puzzo e poi siamo apposto!-
    -ma no sciocca! Il tuo profumo oggi è buonissimo-
    -ahh…meno male!-
    -allora che mi dicevi di Alice e Jasper?- dissi mentre ci sedevamo sulla sabbia
    -ah si! Dicevo che li ho visti a letto!-
    -quindi?-
    O.o (faccia di Bella) -come quindi???? Edward erano nudi e secondo me stavano …e…e…e….e…-
    -beh stanno insieme no?-
    -ma te non ti sconvolgi per niente?-
    -no-
    -ma come no???-
    Che buffa che era con quella faccetta sconvolta. Tutta rossa e imbarazzata.
    Idea malvagia……….
    Mi avvicinai a lei e l’abbracciai -beh se tu fossi la mia ragazza…-
    -O.O-
    -anche noi potremmo stare nudi a letto…- dissi malizioso
    -O.o-
    Vederla prendere tutti i colori delle tenebre fu bellissimo dal rosso acceso al blu notte.
    -e poi sai quante cose ti farei?-
    -*.*-
    -e poi quante cose mi faresti tu?-
    -*--------------*-
    -che hai? Ti vedo….accaldata?- ghignai
    -no…no no…sto b…bene-
    -sicura?- alitai sul suo collo
    -ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh- gridò saltando due metri lontana da me

    2-0 per Edward, pensai!




     
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