La guerra dei Cullen

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  1. PIPER-73
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    Terzo capitolo

    Vivere con Esme e le ragazze non era male, erano tutte socievoli e sempre allegre.
    La sera stavamo tutti insieme a guardare la tv o chiacchierare. In certi momenti sembravamo una famiglia vera. Emmet era lanciatissimo, scherzava con le ragazze come se si conoscessero da una vita. Da quando erano arrivate sembrava persino più luminosa la casa. Esme aveva apportato qualche modifica, sempre dopo aver chiesto la nostra opinione. Quella donna era talmente zuccherosa che non le si poteva negare nulla e aveva anche un gusto impeccabile!
    Questa nuova famiglia cominciava a piacermi.
    Se poi ripensavo al loro arrivo, più esattamente alla labbra di Isabella, la mia nuova famiglia meritava il primo posto sul podio delle meraviglie!
    Una mattina, quando scesi per la “colazione”, sentii provenire dal salotto delle urla soffocate.
    -lasciami…lasciami….noooo- la voce di Bella!
    Mi fiondai nella stanza e trovai Emmet letteralmente a cavallo di Isabella.
    -allora confessi piccola?-
    -non ho nulla da confessare!-
    -allora ti torturo-
    -nuuuuuuuuuuuuuu-
    -confessa!-
    -ma non ho nulla da confessare!!!!!!!-
    -se…se….Bellina vallo a dire a quel tuo fratello boccalone che si beve ogni baggianata!-
    -che sarebbe?- dissi io
    -ohhhh…..Edwino caro….si parlava di Jasperino….- tentennò Emm
    -ahhhh- commentai -che combinate?-
    -veramente è quello che vorrei sapere io! Ma Bellina ciccina non vuol parlare!-
    -cioè?-
    -voglio sapere che avete fatto ieri in auto, perché conoscendo il modo in cui guidi siete stati fuori troppo tempo!- ghignò mio fratello
    -siamo stati in libreria ti ho detto- sbuffò Bella
    -e poi?-
    -e poi siamo venuti a casa!- continuò lei
    -Edwino ciccino confermi?-
    -mmm…si..più o meno è tutto quello che abbiamo fatto..più o meno- risposi malizioso, lasciando intendere chissà cosa
    -ah..ah!!!! lo sapevo io! Bellina porcellina!!!!-
    -ma smettila! Non è vero!!!-
    -Edwino non dice mai bugie!!-
    A quel punto Bella avvampò, sicuramente per la rabbia, ma diventando così rossa non fece altro che convalidare ciò che avevo lasciato intuire a Emm.
    Quando l’orso se ne fu andato porsi la mano a Bella, per aiutarla ad alzarsi.
    -sei una carogna! Chissà che pensa adesso! Bella figura mi hai fatto fare!-
    -ma petite c’est la guerre- sussurai
    Uno a zero per Edward!!!!!
    La sentii salire in camera e mi sintonizzai!
    “oh Bella che scherzetto ti ha fatto il nostro Edward…o pardon il tuo Edward!”
    “smettila di dire stupidaggini Alice quella carogna me la pagherà!!! Mi ha fatto fare la figura di quella che la dà al primo che passa!”
    “scommetto che a lui la daresti volentieri”
    “manco morta! Mio caro Edward ho gia in mente una cosina per te!”
    ”sarebbe?”
    ”segreto!”
    Accidenti! Perché non lo ha detto ad Alice??? Avrei saputo in anticipo le sue mosse!
    Tornai in sala dove trovai Carl ed Esme abbracciati come fossero un unico essere.
    Sorrisi. Erano davvero belli insieme. Esme incarnava l’idea che avevo di madre. La mia ormai non la ricordavo quasi più, erano passati 70 anni da quando la mia vera madre era morta e ormai i suoi lineamenti, nella mia mente, andavano sbiadendosi.
    Quel ricordò mi intristì.
    Uscii di casa, volevo starmene solo per un po’. Mi incamminai verso la foresta.
    Stavo camminando da qualche minuto quando sentii dei passi dietro di me. Mi nascosi dietro ad un albero e, quando, una macchia bianca spuntò al mio fianco l’afferrai inchiodandola al tronco dell’albero. Strinsi con la mano il collo di chi mi stava seguendo.
    Due occhioni color nocciola mi fissavano sbarrati, mentre una piccola mano calda mi stringeva l’avambraccio.
    -Bella? Che ci fai qui?- dissi lasciandola
    -i..io ti ho visto uscir di casa tanto avvilito che…-
    -che?-
    -che pensavo ti volessi suicidare-
    -suicidare?-
    -beh si, sai Emmet mi ha detto…-
    -cosa ti ha detto!-
    -beh ecco quando sei uscito prima mi ha detto che tempo fa hai sofferto di depressione in seguito ad un’aggressione a Delani-
    Oddio! Ma che le aveva raccontato quel pazzo???
    -non è vero Bella, ti ha detto una bugia. Sto benissimo-
    -e allora perché eri così triste?-
    -perché vedendo mio padre e tua madre insieme mi sono tornati alla mente ricordi di mia madre-
    -ohh…mi dispiace-
    Mentre parlavamo riprendemmo a camminare.
    -Edward voi siete d’accordo che si sposino?-
    -si, mio padre è felice e Esme ci ha fatto una bella impressione. E voi?-
    -si…si…-
    -ma?-
    -ma trasferirci così, quasi a forza, a casa vostra…boh…non so come spiegare, io mi sento quasi d’aver invaso la vostra vita-
    -ma va! Siete simpatiche tutte e tre, davvero-
    -anche Jas ed Emm sono simpatici!-
    -e io?-
    -tu sei una bestia! Ancora sono arrabbiata per questa mattina!- sbuffò fermandosi davanti a me con le mani sui fianchi
    La tirai a me, facendo combaciare i nostri corpi -pensi di perdonarmi prima del matrimonio?- le alitai sulle labbra
    -non penso proprio- sussurrò
    -peccato- risposi mentre mi chinavo su di lei
    Questa volta fui io a catturare le sue labbra. Si strinse a me, inondandomi, di nuovo, col suo calore.
    Non so per quanto restammo lì, persi la cognizione del tempo!
    Quando riprendemmo possesso delle nostre facoltà mentali ci guardammo per un attimo imbarazzati. Le altre volte non era mai successo, ma quel bacio era stato diverso.
    Continuammo a camminare finchè non arrivammo in uno spiazzo.
    -che dici torniamo?- chiesi
    -si, è quasi ora di pranzo!-
    -gia e i mie fratelli mi aspettano, dobbiamo andare a comprare le fedi-
    -vero. Allora mangerete fuori-
    -si-
    -a voi piace mangiare fuori-
    -avendo sempre vissuto da soli abbiamo perso l’abitudine di riunirci a tavola. Quando uno a fame apre il frigo e via-
    -anche noi siamo abituate così. A me non piacciono quelle famiglie che stanno a tavola ore e ore ad ingozzarsi e a fingere di trovar interessante ciò che ci si racconta-
    -già!-
    -hey Cullen che ci fai qui?- una voce sgradevole, odiosa, insopportabile ci raggiunse
    -Black!- dissi girandomi
    -lo sai che non ti devi avvicinare al confine- continuò lui
    Ci mancavano solo i licantropi di La Push!
    -non mi pare d’averlo superato-
    -hai voglia di una lezione?-
    -quando vuoi cane!-
    Erano in cinque e tutti si fecero avanti.
    -Bella vai a casa…in fretta-
    -cosa? E ti mollo qui con questi scimmioni? Sono in 5!!!-
    -va a casa!-
    -no-
    -hey tu allontanati da lui- disse una voce proveniente dal branco
    -hey tu fatti i cazzi tuoi!- rispose Bella, lasciandoci tutti basiti
    -ragazzina di puzza la vita?- continuò uno dei “cani”
    -ragazzino me ne vado se lasci in pace mio fratello!-
    -tuo cosa???? Ma tu non sei come lui!-
    -che vuol dire che non sono come lui?? Ragazzi non è ancora mezzogiorno e già siete imbenzinati???-
    I lican si guardarono fra loro poi tornarono ad osservare Isabella.
    -vattene ti ho detto- ripetei
    -no! Non puoi affrontarli da solo!-
    -e tu bambina pensi di fare la differenza?- chiesi
    -bambina?? Hey ma per chi mi hai presa? Ha parlato il boccalone!-
    -hey ma non era Jas quello?-
    -appunto boccalone!-
    -ripetilo ancora e le prendi!-
    -guarda tremo di paura! Bamboccio!-
    -Bella un’altra parola e ti appendo ad un albero!-
    -Edward un’altra stronzata e ti spezzo le gambe!-
    -hem scusate voi due- Black tentò di interromperci
    -hey questa è una conversazione privata, alza i tacchi e sparisci!- gridò Isabella -se volete menare mio fratello prendete il numerino, ci sono prima io!- disse facendosi schioccare le nocche
    -ragazzina attenta a non romperti un dito- ghignai
    -hey andiamocene, quei due sono uno più matto dell’altra- sentii dire da Black
    -allora fratellino vuoi che ti spezzi prima le gambine o le braccine?-
    -tesoro il giorno in cui riuscirai a spezzarmi qualcosa non arriverà mai!-
    -ah si? Lo vedremo!-
    In meno di un secondo eravamo a terra. Dovetti trattenere la mia forza e fingere di essere un ragazzo normale. Mi divertii un sacco! Ne presi tante che se fossi stato umano sarei rimasto tramortito per due giorni.
    E chi l’avrebbe mai detto che quel fagottino rannicchiato sul taxi nascondesse una belva indomita?? Isabella non si limitava a picchiare, combatteva proprio!! Era fantastica! Mi lasciai atterrare molte volte e molte altre restituii il “favore” ritrovandomi disteso su di lei, vicinissimo alla sua bocca.
    Rotolammo a terra per diverse ore, era instancabile!
    L’ennesima volta che l’atterrai, senza volerlo intrecciai le mie dita alle sue -ne hai avuto abbastanza?- domandai ghignando
    In risposta staccò la testa da terra raggiungendo le mie labbra.
    Eccomi di nuovo in paradiso o forse era l’inferno??
    Qualunque luogo fosse ci sarei rimasto in eterno.
    Tornati a casa, a pomeriggio inoltrato, ci presentammo sporchi, scompigliati e con qualche pezzo d’abito strappato.
    -oddio! Ma cosa vi è successo?- gracchiò Carlisle, quasi morente
    -hem nulla- dissi
    -come nulla??? Ma siete ridotti in uno stato pietoso!- continuò mio padre che, anche se i vampiri non necessitano di aria per vivere, in quel momento avrebbe avuto bisogno di una bombola di ossigeno.
    -ohh nulla di che Carl una piccola divergenza di opinioni fra fratelli- disse Bella sorridendo
    “tu?? Tu hai conciato così Isabella?? La figlia della donna che devo sposare e che se la vede combinata così mi prenderà a calci???” pensò Carl guardandomi.
    Mi limitai a sorridere alzando le sopracciglia.
    -Bella Edward avete appianato le vostre divergenze?- disse esme arrivando alle nostre spalle
    “oddio adesso muoio” pensò mio padre
    -si mamma…per ora- disse Bella prendendomi per mano
    -oh bene sono contenta. Adesso andate a farvi una doccia, siete a pezzi!-
    -ok. Dai bamboccio andiamo-
    -non chiamarmi bamboccio! Vuoi ricominciare?-
    -lo sai che sei pesante?-
    -io sono pesante? Tu allora che sei??-
    Continuammo così finchè non arrivammo alle nostre camere.
    Sotto la doccia, con l’acqua calda che mi scivolava addosso scaldandomi, pensai a quel pomeriggio come al più bello di tutta la mia vita.
    Da quando c’era Isabella mi sentivo vivo, pieno di energia.
    Stare in sua compagnia era fantastico, adoravo litigare con lei, anche fare a botte era bellissimo. Tutto era stupendo se c’era lei.
    Sceso in sala venni reclutato dai miei fratelli per andare a ritirare le fedi. Sarebbe stato il nostro regalo per gli sposi, mentre le ragazze avevano ordinato un paio di gemelli per Carl identici ad un paio di orecchini per la madre, da sfoggiare durante la cerimonia.
     
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