La guerra dei Cullen

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  1. PIPER-73
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    La guerra dei Cullen

    irriverente parodia che racconta la storia dell'amore immortale fra Edward e Bella.
    Della Meyer ho tenuto i personaggi, ma ho rotto i legami di parentela per crearne di nuovi a mio piacimento. Se cercate introspezione, qui, non ne troverete. è una fic per ridere e passare qualche minuto in allegria!


    1 capitolo

    Appoggiato allo stipite dell’arco che dava in soggiorno guardavo divertito Carlisle, camminare su e giù per la stanza, in preda all’ansia.
    -hey Carl, non ho mai visto un vampiro sudare!- disse Emmet
    -spiritoso!-
    -dai Carl che vuoi che sia! Ti abbiamo promesso che faremo i bravi. Lo sai che ti puoi fidare- continuò Jasper
    -ragazzi non sono più tanto convinto d’aver fatto la cosa giusta- ammise lui, in preda allo sconforto
    -senti, questa Esme ti piace no?- domandò Emmet
    -io sono innamorato di Esme-
    -e allora dov’è il problema?- chiesi io, intrufolandomi nella conversazione
    -il problema è che Esme non ha detto alle figlie cosa siamo noi, ecco dov’è il problema! Isabella e Alice sono molto attaccate alla madre e non so come reagirebbero sapendo che la loro mamma sta per sposare un vampiro e che dovranno dividere la casa con 4 vampiri!! Hai presente dire a due adolescenti che vivranno con dei vampiri perché la loro mamma si è innamorata di un vampiro e che pure lei diventerà un vampiro????- piagnucolò Carlisle
    Non avevo mai visto mio padre ridotto come uno straccio. Lui era un vampiro di 300 anni, come poteva piagnucolare in quel modo??!!
    Ero allibito!
    -Carl ci comporteremo da bravi fratelli con le due ragazzine, dai calmati! Abbiamo mai succhiato un essere umano?? No! Mai! Nada! Niet!-
    -abbiamo capito Emm- lo bloccai
    -mi raccomando ragazzi, per l’amor di dio! Niente tentazioni!!- supplicò Carl ormai ridotto ai minimi termini
    -niente tentazioni sanguinolente, niente riferimento a mostri, vampiri, mannari e chi più ne ha più ne metta! Promesso!- continuò Emmet prendendolo in giro
    -Carl sei come un padre per noi non ti deluderemo mai- aggiunse Jasper il diplomatico
    -grazie ragazzi!-
    -allora Esme diventerà come noi- domandai
    -si, ha deciso, mi ha supplicato. Dopo la luna di miele-
    -e quando lo direte alle figlie?-
    -ovviamente al ritorno dal viaggio di nozze- rispose mio padre
    -ma si dopo che avranno passato due mesi coi fratellini li adoreranno i vampiri! Ci faremo voler bene- ghignò Emmet
    -oddio! Sto male di nuovo! Oddio! Emmet che non ti venisse in mente di provarci con le tue sorelle!!!!!!- gracchiò Carlisle isterico
    -ma no! Che hai capito? E poi lo sai che le umane non sono di mio gradimento in quel senso e se Rose lo venisse a sapere……addio Emmettino vostro!-
    -gia! Bella grappella ti sei scelto! Una vampira sana di mente no????- infierì Jasper
    -e Rose quando torna?- domandai
    -fra un mese. Adora stare con Tania a Denali-
    -te lo credo, sono simpatiche uguali quelle due!- sbuffai
    -ohhh…solo perché Tania ti si è intrufolata nel letto una volta mica vuol dire che è antipatica!- continuò Emm
    -no ma certo tendenze maniache le ha!!!!- ringhiai ripensando al quasi stupro subito (me povero!!!!).
    -oddio sento che sto per vomitare- disse Carlisle
    -i vampiri non vomitano papà- dissi
    -ah gia! E allora perché mi sento un groppo allo stomaco?-
    -fame?-
    -ah forse-
    Ma si era completamente rincretinito! Ma come poteva essersi ridotto così? Proprio lui, super vampiro che lavorava come medico degli umani?!?!?!? Questa nuova versione di Carlisle mi shockava!!
    Io e i miei fratelli ci guardammo sconcertati.

    Il giorno dopo Carl era distrutto, di lì a poco sarebbe arrivata la sua sposina con le figlie. Era un vampiro a pezzi!
    -allora ragazzi siamo d’accordo? Avete riempito la dispensa?-
    -siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii…..bastaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa- disse Emmet, ormai allucinato
    -ok! Bravi ragazzi…oddio ecco il taxi!-
    -Carl calmati, andrà tutto bene!- sussurrò Jasper
    Uscimmo di casa tutti e quattro. Non avevamo mai visto Esme e tanto meno le sue figlie.
    Avevano sempre vissuto a Phoenix e lì Carlisle, durante un congresso, aveva conosciuto la dolce Esme due anni prima.
    Si erano sentiti svariate volte al telefono, poi lui con la scusa di qualche seminario era tornato da lei e dopo un anno si erano fidanzati. Lei sapeva cos’era mio padre e cosa eravamo noi. Carl fu sincero sin dall’inizio e lei lo accettò. Lo invidiavo per questo. Essere amati per ciò che siamo, bestie assetate. Esme doveva amarlo con tutta l’anima.
    Quando la donna scese dall’auto Carl le andò incontro -mia cara finalmente-
    -tesoro!- gridò Esme tuffandosi fra le sue braccia (temeraria la tipa!!!!).
    -Alice! Ciao piccola come va?- continuò Carl rivolgendosi ad un nanetto magrolino che, secondo me, quella mattina si era pettinato infilando due dita nella presa della corrente.
    -hey Carl! Ciao, tutto bene e tu?- rispose quel folletto
    -tutto bene cara e Isabella?-
    -oh quella! Dove vuoi che sia?- rispose la ragazza indicando il taxi
    Ci sporgemmo tutti, incuriositi. Dentro al taxi, raggomitolata come un fagotto, si intravedeva una ragazzina.
    -è rimasta con gli occhi sbarrati per tutto il viaggio in aereo e adesso è crollata!- spiegè Esme
    -oh povera piccolina. Edward per favore prendi Isabella e portala nella sua stanza- mi disse
    Ma perché proprio io??? Non è Emmet il facchino della famiglia????
    Annuendo mi avvicinai al taxi e la presi fra le braccia.
    In quel momento provai una sensazione indescrivibile. Un calore inaudito entrò dentro il mio corpo gelido e un profumo meraviglioso mi invase i polmoni.
    Guardai il volto di quel fagottino e rimasi senza fiato. Era bellissima, la ragazza più bella che avessi visto in un secolo di vita (beh di non vita ok!).
    Il viso paffutello, incorniciato da lunghissimi capelli castani, ospitava una piccola bocca rossa che si sposava divinamente con le gote appena tinte di porpora. Era uno spettacolo strabiliante.
    Al mio primo passo la sentii stringersi al mio petto e il mio cuore, anche se non batteva, ebbe un fremito.
    Salii le scale, per entrare in casa, lentamente per non svegliarla.
    -mmm…Edward….-
    Stretta al mio petto pronunciò il mio nome, mi bloccai. Tutti l’avevano sentita.
    -oh tranquillo non è te che invoca ma il suo Edward- disse il folletto
    -il suo?- chiese Jasper
    -sogna ancora quel ragazzo?- domandò mio padre a Esme
    -gia! Se continuano così diventerò nonna molto presto!- sghignazzò lei
    -di che parlate?- chiese Emm
    -mia sorella sogna sempre un ragazzo di nome Edward-
    -ohhhh-
    -forza Ed portala in camera- mi sollecitò Carl
    -si-
    Arrivati nella sua stanza l’adagiai sul letto. Era davvero bella.
    Le stavo spostando una ciocca di capelli dal viso quando aprì gli occhi.
    -hey- sussurrò guardandomi
    -ciao- risposi
    Si guardò intorno per poi tornare su di me -la stanza è diversa, è cambiata- disse
    -prego?-
    -non è la solita stanza del nostro sogno, per fortuna che tu non cambi mai Edward-
    Oddio era convinta di essere in uno dei suoi sogni? Assomigliavo così tanto al suo Edward??
    -tu sei sempre bellissimo amore mio- sussurrò avvicinandosi alla mia bocca.
    Oddio! Oddio! Che faccio adesso? Ovvio le dico che sono suo fratello e che non è un sogno….oppure…..un’idea malvagia si insinuò nella mia mente.
    -anche tu sei sempre bellissima principessa-
    La presi fra le mie braccia, stringendo quel piccolo corpo a me. Dovevo essere completamente impazzito.
    -allora dove eravamo rimasti….- alitò sulle mie labbra
    -vediamo se mi ricordo- sospirai mentre catturavo la sua bocca
    Ero davvero impazzito!
    Le sue labbra sapevano di fragola, la sua pelle era liscia, morbida. Il suo respiro caldo mi entrava in gola inebriandomi. Non avevo mai baciato nessuna in vita mia. Il mio primo bacio. Un bacio carico di passione dato a mia “sorella” per scherzo. Mi avrebbe ucciso, sicuramente, ma sarei morto col sorriso sulle labbra!
    -stringimi Edward- sospirò senza staccarsi da me
    Questa cosa mi stava prendendo fuori misura. Il suo profumo mi confondeva mentre le sue parole mi ammaliavano, per non parlare della sua lingua che , dolcemente, giocava con la mia.
    Ero completamente in estasi, non avevo mai provato un’emozione del genere. Era un qualcosa di meraviglioso, di sublime, di paradisiaco di…
    -Bella Edward! Ma che fate?- la voce di Esme
    -mamma! Carl! ma che ci fate nel mio sogno??- disse Isabella
    -hem…tesoro questo non è un sogno ma la realtà e….si insomma stai baciando tuo fratello Edward…- disse Esme cercando di non riderle in faccia
    -co…cosa?- balbettò guardandomi -ma….lui….io…Edward…che….lui-
    -Bella ossigenati. Allora lui è Edward uno dei figli di Carl. Ti eri addormentata in taxi e lui ti ha portata nella tua camera- spiegò Alice
    A quelle parole Isabella si voltò verso di me raggelandomi con un’occhiataccia.
    Le sorrisi. Per tutta risposta mi arrivò una ginocchiata sulla coscia. Non sentii nulla ma simulai un dolore atroce lasciandomi cadere sul letto.
    In un secondo me la ritrovai a cavalcioni, il suo viso, di nuovo, vicinissimo al mio -due mesi…due mesi senza mia madre e tuo padre….due mesi dove implorerai di morire…fratellino- sussurrò ghignando
    Ops! Che avevo combinato?!
    Avevo combinato qualcosa che sicuramente in quei due mesi avrei cercato di riavere…lei!
    Quando mi alzai dal suo letto vidi mio padre sull’orlo del collasso!
    Ops!
    -ciao Carl!- disse abbracciandolo
    -ciao Bella, scusa mio figlio è un burlone!- disse Carl “arrampicandosi sugli specchi”
    -non ti preoccupare, so stare agli scherzi- rispose lei sorridendo
    Chissà perché non ne ero del tutto convinto!
    -ciao Bella io sono Emmet, l’altro tuo fratello, quello bello e simpatico. Lui è Jasper il diplomatico di famiglia e…..beh il maniaco l’hai gia conosciuto!- sghignazzò Emm porgendole la mano, dopo di lui fece lo stesso Jasper.
    -piacere- sorrise lei
    -bene! Allora che ne dite signorine di sistemare le vostre cose?- si intromise mio padre
    -direi che è un’ottima idea- rispose Esme
    Mentre le ragazze disfavano le valige io dovetti sorbirmi un attacco di panico da parte di Carl!
    -Edward proprio tu! Quello tutto d’un pezzo! Quello riflessivo, pacato…come hai potuto!-
    -Carl era uno scherzo, non si è arrabbiata e comunque è stata lei a saltarmi addosso credendomi il “suo Edward”! che potevo fare io? Non mi ha dato il tempo di reagire!- mi difesi
    -eh certo, povero ragazzo sempre molestato!- ridacchiò Emmet
    -Edward per favore basta scherzi o mi farai venire un infarto!-
    -i vampiri non muoiono d’infarto- dissi
    -hai capito cosa intendo!- ringhiò mio padre
    -capito-



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